La Pecora Sclera

Lettera triste di un vecchio disperato

Testo umoristico: lettere

Lettera triste di un vecchio disperato
Caro Nicola,
Ti ho visto ieri che uscivi il cane per pisciarlo, triste triste.
Capisco che ci hai il patè d'animo per la guerra, di fronte a 'stè cosè restiamo tutti putrefatti, ma non vorrei che sodomizzassi il tutto; capita anche a me di sentire come un dolore in mezzo allo sterco, come che avessi fatto troppo bidi bolding, quando che sento parlare gli ambientalisti islamici, e mi arrivano certe zampate di caldo...come sotto i raggi ultraviolenti.
Spesso ci si deve fermarsi e darsi una rifucilata, come Tomba dopo che vinceva uno Slavo Gigante, e siccome che anche l'ottico vuole la sua parte, (a proposito, ho saputo che da vicino ci vedi bene ma da lontano sei lesbico) diciamo chiaramente che rispetto a questi arabi siamo agli antilopi, perchè sono solo degli animali, che vivono allo stato ebraico.
Ora spezziamo un'arancia in favore della pace, è inutile piangere sul latte macchiato, dobbiamo anzi unire l'utero al dilettevole, evitando però di darci la zuppa sui piedi!!!
Tu hai studiato molto, ma io sai sono un'auto di latta, ho iniziato affliggendo i manifesti, quando c'era peluria di operai, ma ora vivo bene, anche se non ho le piume di stronzo per farmi aria.
Da vecchio non voglio più essere di sgombro a questo mondo, e quando che muoio mi faccio cromare.

Ciao e fatti sentire.


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