Ortografica Nazionale
Nel numero 1 del 2003 del Diario della Settimana si legge una lettera siglata "m.l." di cui circola su Internet la versione integrale. La pubblichiamo qui.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, per voce del Ministro Letizia Moratti, ha diramato un comunicato nel quale si rende noto che - dopo la doverosa presa di posizione sui manuali scolastici di storia - il Governo intende proseguire nella sua benefica azione di rinnovamento anche attraverso una riforma dell'ortografia della lingua italiana. La riforma entrerà in vigore per gradi, per non creare confusione e per dare il tempo agli italiani di abituarsi alle nuove norme, e seguirà il calendario che viene esposto nel presente documento. La Grande Riforma Ortografica Nazionale ha lo scopo di riavvicinare il popolo italiano alla scrittura e alla lettura, eliminando quegli ostacoli di natura grammaticale, sintattica, glottologica o politica che ancora impediscono a gran parte della popolazione del Paese di scrivere SMS e leggere la schedina senza commettere errori. Detti ostacoli sono naturalmente da imputarsi al precedente governo di centrosinistra e all'egemonia culturale comunista che ha tenuto vigliaccamente in pugno la cultura italiana pur senza aver mai avuto un mandato in questo senso da parte degli elettori. È a questa situazione vergognosa che la presente Grande Riforma Ortografica Nazionale intende porre rimedio.
Articolo 1.
A partire dal gennaio del 2003 viene eliminata la lettera "h" dopo la "c", inutile e fuorviante a tutti gli effetti. Il suono "ch" verrà quindi reso con la lettera "k", già kara ai nostri antenati latini. La lettera "c" resterà in vigore solo nei suoni dolci e privata della "i", ke non si kapisce mai se va messa o no. Non si skriverà quindi più "cielo" ma "celo" e i non vedenti verranno kiamati "ceki".
Artikolo 2.
In febbraio la stessa sorte tokkerà alla "q", sopravvissuta nella nostra lingua solo in quanto presente nei "Quaderni del carcere", un libello insurrezionalista no-global skritto da un galeotto nemiko dello Stato. D'ora in avanti si skriverà "kuadro", "kuesto", "kuello" ecc., in linea con la tradizione della lingua patria, kodifikata una volta e per sempre dall'antiko testo "sao ko kelle terre per kelli fini...". Gli italiani devono imparare in kuesto modo ad apprezzare le proprie origini kulturali.
Artikolo 3.
Tenuto konto ke da Roma in giù non c'è italiano ke azzekki una doppia, e sentito il parere del Ministro Bossi, il kuale non ne azzekka poi molte di più di un trasteverino, si delibera ke a partire dal marzo del 2003 le dopie siano abolite. Ogni italiano potrà d'ora in avanti inserirle nela parlata a suo piacimento, ma la parola skrita non ne rekerà traca.
Artikolo 4.
Per evitare inutili segni blu sui kompiti in klase dela magior parte degli studenti, si delibera ke il verbo avere verà, da aprile in avanti, skrito sempre kon la letera "h" iniziale, in kualsiasi sua forma: "io ho, tu hai, egli ha, noi habiamo, voi havete, esi hano". Kuesto provedimento si è reso necesario per evitare spiacevoli inkonvenienti derivati dala konfusione tra la terza persona plurale del'indikativo e una certa parte anatomika portatrice di sgradevoli odori.
Artikolo 5.
A magio del 2003, paralelamente a kuanto già avenuto per il mese di genaio, si separerà il suono guturale dela letera "g" dal suo suono dolce, ke verà reso kon la letera "j", la kuale letera è kara ala patria esendo presente nei nomi di grandi personaji dela nostra kultura, kuali Julius Cesare, Julius Evola e Jo Skuilo.
Artikolo 6.
A jugno gli italiani sarano pronti ad afrontare il problema dei ditongi; verano kuindi stabilite tre facili regole da rikordare: il ditongo "sc" verà sostituito kon la letera "x" (jà kara ala patria nei nomi indimentikabili di Bixio e Craxi, nel'obelisko di Axum e nele graziose skrite inejanti al Dux ke adornano le nostre cità); il ditongo "gn" farà uso dela tilde spagnola ("ñ"), jenerosamente koncesa al nostro Presidente del Konsiglio dal suo amiko personale Aznar, al kuale andrano pagate le royalties per l'utilizo di deta letera in kambio del'espulsione dala Spaña del judice Garzon; infine il ditongo "gl" verà abolito e sostituito kon la letera "y", kome jà da tempo aviene nei telejornali dela Rai: "un mayone a kolo alto", "kuel koyone komunista di Beniñi", "la neve si xoye al sole" ecc.
Artikolo 7.
A partire da luyo verà abolito il modo konjuntivo, inutile e frankamente tropo komplikato da usare nele aule parlamentari per yi onorevoli deputati e senatori del Polo dele Libertà. In deroga al presente artikolo, si koncede, poiké ormai invalso nel'uso, l'utilizo dela sola espresione "mi konsenta".
Artikolo 8.
Aprofitando dela pausa estiva, ad agosto verà abolita la silaba "kom", ke tanti dani ha fato al Paese e al mondo intero a kausa del komploto komunista internazionale. Al suo posto si userà la silaba "imp", ke sta per "impresa", il vero motore dela politika e solo arjine kontro la rivolta impunista. Nesuno potrà dire, d'ora in avanti, ke il programa dele tre I non è stato atuato. Il presente artikolo havrà infati riperkusioni anke nel'uso di Internet, dal momento ke tuti i domini ". com" dovrano esere rinominati ". imp". Yi italiani havrano finalmente la posibilità di impunikare kon tuto il mondo senza xendere a pati kon il impunismo e la sua diabolika rete glotolojiko-mediatika.
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