Cos'è una leggenda metropolitana?
Una leggenda metropolitana è una vaccata che in molti spergiurano sia vera, ma che in realtà nessuno è in grado di provare. La leggenda metropolitana va ben oltre le fake news, non si sa mai chi l'abbia fatta circolare né si hanno informazioni sufficienti a capire se sia o no una boiata. La leggenda sconfina nel mito e viene raccontata a suon di "ho sentito dire che..." e "un amico di mio cugino giura che...". Insomma, verità zero.
Vuoi saperne di più sulle leggende metropolitane?
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Leggende metropolitane
Sembra che negli autogrill autostradali in Trentino e davanti a certe panetterie di Bolzano vengano utilizzati spray al profumo di brioche per invogliare i clienti ad entrare e mangiare. Sarà ...
Segnalata da: zak
In provincia di Perugia si racconta che in un matrimonio, finita la cena, una quarantina di invitati si sono fermati con gli sposi facendo una mega orgia e la sposa se la sono passata tutti. Il problema che la sposa dopo 9 mesi ha ...
Qualcuno puo' certificare come vera la storia che in qualche centro di divertimenti acquatici e' stata messa una lametta (fissata con la gomma americana) su di uno scivolo... una persona ha addirittura detto che un suo vicino di casa ne e' stato la ...
Si dice che la fragranza di gran moda denominata "PATCHOULI" venga in
realta' ricavata dalla distillazione della cacca di elefante ...
Casa infestata dagli spettri. I primi proprietari sono marito e moglie. Il marito scoprendo il tradimento della moglie manda una maledizione alla moglie e si uccide con un colpo in testa(il sangue dopo 40 anni e varie tinteggiature continua a farsi vedere sul muro), la moglie e'ancora viva ma è in un manicomio. Poi ci fu una mamma che uccise il figlio e lo sottero' in
giardino, poi un ragazzo viveva con la famiglia e padre e madre che muoiono in un incidende automobilistico e dopo mesi nel sentire voci strane si impicca..... praticamente quella casa faceva impazzire le persone che ci andavano ad abitare. La mia amica è entrata di nascosto con amici(la casa e'
disabitata e in vendita) per farsi luce usavano un accendino che
magicamente si spegneva all'entrata della stanza, la mia amica giura di aver sentito delle voci e di aver visto pure un ombra. Per questo scapparono e l'ultima ad uscire giura di aver sentito qualcuno che la spigeva per ...
In provincia di Modena, una donna sulla quarantina viene chiamata "biciclettata" perchè negli anni in cui era ancora una fanciulla abile e formosa fu trovata in un campo di ortiche a massaggiarsi molto profondamente col manubrio della sua bicicletta che non ha ancora ...
Segnalata da: Anya
Frase vista a caratteri cubitali sul portone di una chiesa: "sopra la gente la chiesa campa, sotto la chiesa la gente ...
Segnalata da: Ele
Mi nonna mi raccontava che per non far lacrimare gli occhi quando si affettano le cipolle crude bisogna tenere in bocca un fiammifero dalla parte del legno. Lo zolfo della capocchia attirerebbe le esalazioni degli ortaggi evitando lo spiacevole ...
Segnalata da: zak
Anni fa, studentazzo a Pisa, passavo le sere estive sulle spallette dell'arno a guardare i ratti che leccavano le coppette di gelato gettate di sotto dagli accaldati pisani. In una di queste nottate, dopo una robusta bevuta di rosso di montalcino, io e altri due amici vedemmo attraversare l'arno da un esemplare di ratto mostruosamente lungo. Era di circa un metro e mezzo e lanciammo un urlo da svegliare la città alle tre del mattino.
Questa visione ce la siamo portata avanti per parecchio tempo. Ovviamente nessuno ci credeva e attribuivano al rosso le potenzialità dell'acido lisergico.
Qualche tempo dopo ci ritrovammo sulla stessa spalletta, ma stavolta alle dieci di sera, con la massa di pisani e studentazzi a prendere il fresco. E questa volta la visione fu più chiara, c'erano i lampioni ancora accesi e non avevamo bevuto. Urlammo (di gioia!) alla vista del topocane che attraversava in senso orizzontale l'Arno venendo verso di noi. Tutti guardarono la strana bestia e i testimoni stavolta furono moltissimi. Noi continuavamo ad urlare come ossessi "IL TOPOCANE, IL TOPOCANE". Un ragazzo seduto accanto a noi rideva; si avvicinò e ci disse: "Ma che topocane, imbecilli; quella è una nutria. Io sto sull'Arno tutte le sere con i canottieri e le vediamo ogni tanto. Non è neanche parente nè del topo nè del cane".
Fu il crollo di quella che poteva essere una grande ...
Una tizia in america ha chiesto il rimborso per le cure mediche che ha dovuto fare al proprio gatto alla ditta costruttrice della sua lavatrice,perchè sulle istruzioni non c'era scritto che gli animali non devono essere lavati in ...
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